Una veterinaria ci spiega il sistema energetico degli animali

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A cura della Dott.ssa Gloria Deambrogio, medico veterinario esperta in omeopatia e TEV

La struttura energetica di altri esseri viventi è simile a quella umana? Gli animali non umani possiedono i chakra?

I chakra, in quanto campi ordinatori locali deputati all’assorbimento di energia ambientale, sua trasmutazione in bioenergia ed espulsione di energie congeste, sono la firma stessa della vita.
Dove esiste un essere vivente, allora lì c’è almeno un chakra.
Essi non sono dunque una prerogativa umana.

Il processo attraverso il quale si è formata quella che oggi chiamiamo ‘vita’ ha portato allo sviluppo di sistemi progressivamente più complessi, per coordinare i quali sono occorsi campi ordinatori sempre più specializzati.

Gli animali filogeneticamente più recenti, ad esempio, sono creature le cui funzioni di nutrizione, metabolismo, crescita, riproduzione, adattamento, interazione, hanno raggiunto elevati livelli di complessità, così come, di conseguenza, anche la loro struttura energetica.

In effetti la natura non è un sistema chiuso, ma un superorganismo composto da elementi simbiontici in fluido, continuo mutamento all’interno del quale la sopravvivenza del singolo individuo è garantita da differenziazione, specializzazione, convivenza.

Una costante risonanza tra le parti, esito di una comune filogenesi, è suggerita anche da un’identica ontogenesi: ogni essere vivente, infatti, deriva embriologicamente da una singola cellula sferica, la quale, in seguito a successive divisioni su tre piani, genera dapprima otto unità (secondo uno schema che ricorda da vicino quanto raccontato dall’esoterismo di ogni tempo e luogo), quindi una struttura cellulare in via di specializzazione, cava ed evolvente in modelli a simmetria radiale o bilaterale nelle specie animali, solida ed a crescita multistrato in quelle vegetali.

Come confermato da recenti studi (Stuart Pivar et al.), la differenziazione in fase ontogenetica sarebbe dunque conseguenza di torsioni meccaniche e geometriche specifiche di un identico modello archetipale.

Similitudine tra le prime suddivisioni cellulari embriogenetiche e gli otto trigrammi descritti dalla tradizione cinese.
N.B. L’immagine è puramente dimostrativa e le sue proporzioni alterate per meglio illustrare il meccanismo di segmentazione, processo che in realtà presenta differenze geometriche specie specifiche, senza tuttavia mutare nella sostanza.

Somiglianza tra embrioni di diversi vertebrati: pesce, salamandra, tartaruga, pollo, coniglio e uomo.

Se l’origine della vita è dinamicamente comune, lo stesso non può però dirsi delle sue manifestazioni, esitanti in una ricca diversità.

Tornando al discorso sui chakra, ad esempio, possiamo notare che:

– la struttura di un singolo chakra è più o meno simile in tutti gli esseri viventi (anche se ogni centro possiederà necessariamente frequenze tipiche legate alla sua funzione e ad età, specie ed individuo cui appartiene),

– viceversa, lo schema energetico globale dei diversi organismi, parallelamente a quanto avviene per la componente materica, segue una naturale biodiversità, all’interno della quale creature filogeneticamente vicine presentano un assetto relativamente simile.

La struttura chakrale dei vertebrati (pesci, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi, uomo compreso) è, ad esempio, parzialmente sovrapponibile e composta da un circuito principale sul cui decorso si evidenziano 14 chakra primari, ai quali fanno capo chakra secondari, terziari e così via, fino ad arrivare ai microscopici centri energetici correlati a funzioni cellulari e subcellulari.

Di seguito, un incompleto riassunto delle funzioni dei chakra primari dei vertebrati adulti, con qualche cenno di anatomia e fisiologia comparata.

Chakra primari di pesce, rana, tartaruga ed uccello. 

1 – BASALE. Il chakra Basale è posto, in tutte le specie vertebrate, alla base della colonna vertebrale. Nell’uomo si trova in prossimità dell’osso sacro, negli animali dotati di coda è generalmente all’attacco di quest’ultima, con leggere variazioni individuali e di specie.
Esso è collegato ad anatomia e fisiologia di molti apparati e tessuti: epiteli, tra cui la cute ed i suoi annessi (scaglie, squame, peli, piume), ossa, comprese le vertebre della colonna e le strutture del carapace di alcuni rettili, midollo osseo e cellule del sangue da esso prodotte, tessuto linfatico, muscolare, connettivo, matrice extra cellulare.

Si tratta del centro energetico che presiede alla funzione di strutturare e mantenere forma e forza necessarie ad esistere ed individuarsi all’interno di un ambiente, il principale ‘pozzo’ energetico cui attinge il resto dell’organismo per espletare le sue funzioni.

2 – MING – MEN. Il Ming-Men è posto sul dorso, all’altezza dei reni.
Presiede alla funzione di surreni, reni, ureteri ed è inoltre collegato all’attività ortosimpatica, ovvero di quella parte del sistema nervoso autonomo deputata all’attivazione dell’organismo in presenza di una potenziale minaccia, con conseguenti reazioni organiche (vasocostrizione, tachicardia, aumento della glicemia,…) finalizzate a far fronte alla situazione nel modo più funzionale possibile. Tale stato di allerta, definito appunto ‘simpaticotonia‘, può essere transitorio e del tutto fisiologico, come in caso di reazioni di attacco o fuga di fronte ad un pericolo contingente, ma anche protrarsi in senso patologico in corso di stress o malattie croniche.

Il chakra del Ming Men è di norma grande circa la metà di quello Basale, ma in seguito a simpaticotonia o deficit energetico, può verificarsi un’alterazione delle proporzioni.

3 – SOLARE POSTERIORE. Il chakra Solare Posteriore è posto sulla schiena alla stessa altezza del Solare Anteriore, con un leggero sfalsamento in senso caudale negli animali con assetto orizzontale e ad esso fanno capo le funzioni di molti organi toraco addominali (grossomodo gli stessi citati per il Solare Anteriore, più qualche struttura locale, come alcune vertebre e dischi intervertebrali).

4 – CARDIACO POSTERIORE. Il chakra Cardiaco Posteriore è posto sulla schiena alla stessa altezza del Cardiaco Anteriore, anch’esso leggermente più caudale in animali quadrupedi o con postura orizzontale. Esso è associato ai chakra secondari del Timo e delle Ghiandole Mammarie ed inoltre collegato a funzioni di difesa, in senso sia fisico (ad esempio presiedendo all’organizzazione del sistema immunitario) che multidimensionale.

5 – CERVICALE. Il chakra Cervicale è posto a livello della congiunzione tra testa e tronco (negli animali dotati di un vero e proprio ‘collo’ si trova all’altezza della flessura cervicale).
Esso è collegato all’attività del Sistema Nervoso Parasimpatico, rappresentato dal nervo vago, attivo in situazioni di calma ed antagonista del Sistema Ortosimpatico.

6 – NUCA. Il chakra della Nuca è posto a livello della parte posteriore del capo, nell’uomo definita ‘nuca’ e corrispondente ad importanti centri cerebrali come il midollo allungato, le amigdale, il cervelletto e, più caudalmente, al punto di collegamento tra Sistema Nervoso Centrale e Periferico. Oltre alle funzioni specifiche degli organi citati (arcaiche e vitali, come equilibrio, movimento, udito, respirazione, pressione sanguigna, ritmo cardiaco, deglutizione, reazione alla paura, etc) questo chakra presiede dunque a quelle di buona parte del Sistema Nervoso, Centrale e Periferico.

N.B. Le amigdale, strutture appartenenti al sistema limbico (depositario di memoria ed emozioni) sono rilevabili solo in alcune specie, ma presentano omologhi evolutivi in tutti i vertebrati. Esse rappresentano una sorta di archivio di istruzioni, in parte secondarie ad esperienza, in parte ereditate geneticamente e correlate alla specie di appartenenza, sulla modalità di interpretazione degli eventi e conseguente attivazione contestualizzata dell’emozione della paura.

7 – CORONA. Il chakra della Corona è posto in tutte le specie sulla sommità del capo ed è suddiviso in tre parti, di cui una primaria, centrale e due secondarie, situate anteriormente e posteriormente.

– CORONA POSTERIORE: BioRiparatore generale dell’organismo, campo ordinatore deputato alla restitutio ad integrum in seguito a malattia, cui fanno capo quelli dei singoli chakra, organi e cellule.

– CORONA CENTRALE: responsabile della connessione con il canale centrale, delle dinamiche associate al sonno profondo (come la produzione di onde cerebrali Delta e la connessione ai canali Celeste e Tellurico) e delle funzioni del Corpo Calloso, quali il mantenimento dell’equilibrio tra i due emisferi.

– CORONA ANTERIORE, correlata alla funzione degli oligodendrociti, della mielina ed alla produzione di onde cerebrali Theta durante la meditazione profonda ed il sonno REM.

8 – AJNA. Il chakra dell’Ajna è posto poco sopra gli occhi, nell’uomo si trova tra le sopracciglia. Controlla la funzione di neuroni, occhi, naso o proboscide, ipofisi, ipotalamo ed è correlato allo stato di veglia, al pensiero vigile ed alla produzione di onde cerebrali Beta.

Secondario ed antitetico all’Ajna è il chakra della FRONTE, associato alla produzione di onde cerebrali Alfa, alla digestione, al riposo.
Esso controlla la funzione degli astrociti, dell’epifisi, della microcircolazione cerebrale ed, a differenza dell’Ajna, si espande quando gli occhi sono chiusi.

E’ interessante notare come il chakra Frontale degli erbivori, animali impegnati in lunghi processi digestivi, assuma dimensioni relativamente maggiori rispetto a quello dei carnivori.
In particolar modo i ruminanti possiedono un chakra Frontale molto sviluppato e collegato (in alcune specie anche fisicamente, attraverso l’osso frontale) all’organo delle corna.

C’è chi sostiene che le stesse siano in qualche modo implicate nei processi digestivi e che non sia un caso che secondo la Medicina Tradizionale Cinese vi decorra il meridiano dello stomaco.

N.B. Gli esseri viventi possiedono una struttura funzionale al ruolo ecosistemico che rivestono nella catena alimentare (produttori, consumatori, decompositori) ed al loro tipo di regime alimentare (erbivori, frugivori, carnivori, necrofagi, onnivori,…)
Le differenze tra animali erbivori e carnivori, ad esempio, non si limitano alla conformazione fisica (specializzazione in termini di vista, olfatto, zampe, dentatura, apparato digerente, metabolismo), ma si accompagnano ad un diverso assetto del sistema energetico.

Confronto del rapporto Ajna/Fronte tra un erbivoro ruminante ed un carnivoro.

Come sopra accennato, la maggior parte degli animali erbivori ha necessità di nutrirsi continuamente per soddisfare i propri bisogni, mentre nei carnivori l’alimentazione è saltuaria e situazionale.
Ne consegue, nei primi, una naturale attivazione prolungata dei chakra della Fronte, del Solare (soprattutto nel caso degli animali ruminanti) e dell’Ombelico.

Il chakra Frontale dei carnivori, al contrario, assume proporzioni consistenti soltanto durante il riposo, la chiusura degli occhi, la digestione, mentre in stato di veglia ed attività è molto più piccolo dell’Ajna.
In corso di eccitazione predatoria, cioè durante il gioco o la caccia, l’Ajna dei carnivori si espande ulteriormente, in associazione al Ming Men (fisiologica simpaticotonia transitoria), fornendo all’animale gli strumenti perfetti per ottimizzare i suoi livelli di attenzione, presenza e prontezza allo scatto.

Una curiosità: non tutti i corni sono pertinenza del chakra frontale, ne è esempio quello del rinoceronte, diretto dipendente dell’Ajna.

Le protuberanze frontali (corna, palchi, ossiconi,…) possedute da alcuni animali ruminanti sembrano del resto avere anche altre funzioni oltre a quella digestiva, prima fra tutte quella di appoggio/impatto/leva durante le competizioni tra conspecifici, momento in cui al contatto tra fronti, si accompagna viceversa un’attivazione dell’Ajna.

9 – GOLA. Il chakra della Gola è posto in prossimità della gola.
Da esso dipendono la ghiandola tiroide (assente in alcuni animali), le paratiroidi, la circolazione cerebrale (per via di importanti vasi che decorrono in zona) e, tramite chakra secondari, gengive, denti, trachea e corde vocali.
Questo chakra è associato, nei pesci, anche alla funzionalità delle branchie, organi deputati alla respirazione ed embriologicamente derivanti dagli archi branchiali (le stesse strutture che in molti vertebrati concorrono alla formazione della mandibola e degli ossicini dell’udito).

10 – CARDIACO ANTERIORE. Il chakra Cardiaco Anteriore è posto al centro del petto e presiede alla funzionalità di cuore, sistema arterioso, venoso e microcircolo.

Ad esso è inoltre collegata la circolazione energetica degli arti anteriori, che si tratti di braccia, zampe, ali o pinne.

11- SOLARE ANTERIORE. Il chakra Solare AnterioreIl chakra Solare Anteriore è posto all’altezza dello stomaco e fa capo alla funzione di molti organi toracici ed addominali: polmoni, bronchi, diaframma, stomaco, prestomaci, fegato, colecisti, pancreas esocrino ed endocrino.
Tra le strutture di pertinenza di questo chakra sono da elencare anche la vescica natatoria dei pesci (organo di derivazione esofagea presente in alcune specie con la funzione di controllare il galleggiamento) ed i sacchi aerei degli uccelli.

Questo chakra è posto all’altezza dell’ombelico.

12- OMBELICO. Il chakra Ombelicale fa capo alle funzioni dell’intestino tenue e crasso (fino all’ano) e controlla pertanto anche la salute del microbiota intestinale ed i processi di digestione della cellulosa in animali con ciecotrofismo e/o fermentazione ciecale, come conigli e cavalli.

N.B. Tutti i vertebrati sono provvisti di ombelico, quale residuo cicatriziale del collegamento con strutture embrionali come la placenta (mammiferi placentati) o il sacco vitellino (ovipari).

Che non sia un caso l’alta frequenza cardiaca di animali i cui arti anteriori, strutturati in ali, devono sostenere il lavoro del volo?

N.B. In animali la cui funzione respiratoria è parzialmente assicurata da organi esterni alla cavità toracica (pelle, cloaca,…) essa può dipendere anche da altri chakra, primo fra tutti il Base.

13 – SESSUALE. Il chakra Sessuale, posto in prossimità delle gonadi e dei genitali esterni, posizione leggermente variabile negli animali non umani, è collegato alla funzione, sia riproduttiva che ormonale, di testicoli ed ovaie.

14 – PERINEALE. Il chakra Perineale si trova tra genitali ed ano, oppure, in animali che non presentano orifizi distinti, a livello della cloaca.
Presenta una suddivisione (più o meno marcata a seconda della specie), in tre parti, di cui una primaria, centrale e due secondarie, situate anteriormente e posteriormente.

– Al chakra Perineale ANTERIORE fanno capo i chakra di utero/prostata, vescica, uretra.

– Al chakra Perineale POSTERIORE fanno capo i chakra di retto ed ano.

N.B. Funzioni legate alla marcatura del territorio sono principalmente (ma probabilmente non esclusivamente) regolate da tre distinti chakra: Perineo (in riferimento all’eliminazione di feci ed urine), Base (collegato al concetto di individuarsi/definirsi rispetto ad un ambiente) e Sessuale (responsabile della produzione di ormoni sessuali).

– Il perineo CENTRALE è definito da Roberto Zamperini il ‘rubinetto dell’organismo’ per via della grande quantità di congestioni che solitamente vi fuoriescono in corso di pulizia energetica.
Il fenomeno, dovuto alla tendenza delle energie congeste ad accumularsi nelle parti declivi per influenza del campo gravitazionale, è particolarmente evidente nell’uomo in virtù della sua stazione eretta, ma si verifica, con minor intensità, anche in animali quadrupedi: il perineo di tutti i vertebrati espelle una maggior quantità di congestioni rispetto ad altri chakra, a prescindere dall’assetto.

E’ infine importante non dimenticare che, a ricordo dello sviluppo embrionale, anche negli individui adulti di molte specie sono mantenuti i rapporti e gli equilibri tra sopra e sotto, destra e sinistra, davanti e dietro, garantiti attraverso le rispettive funzioni del circuito dei chakra SPLENICI (Lobi Superiore/Anteriore ed Inferiore/Posteriore del Nucleo Splenico Esterno, posto sul fianco sinistro), di quello del TIMO e della coppia Corona Centrale/Perineo Centrale.

Ogni chakra è attivo in tutte le dimensioni.
Ogni CEC ha un canale energetico che lo mette in comunicazione con un chakra specifico.

I CEC inferiori sono collegati ai chakra posteriori. I CEC superiori sono collegati ai chakra anteriori.

L’equilibrio tra i due emisferi cerebrali, è invece garantito dalla funzione del Corpo Calloso.

Una nota: ciò che nell’uomo è definito dal binomio sopra/sotto, nelle specie quadrupedi lo è da quello davanti/dietro e viceversa, differenza più terminologica che concettuale, mantenendosi grossomodo sovrapponibili le funzioni fisiche, energetiche ed archetipali delle varie aree.

Gli animali non umani possiedono anche i Centri Extracorporei (CEC)?

I Centri Extracorporei, intesi come ricetrasmittenti multidimensionali collegate a specifiche dimensioni/sentire di coscienza posti sui canali Celeste e Tellurico, sono presenti anche negli animali non umani, sepur con sviluppo soggetto a notevoli variazioni di specie ed individuali.

Un piccolo riassunto di anatomia sottile secondo i principi della TEV:

Il Canale celeste è collegato al chakra della Corona Centrale.
Il Canale tellurico è collegato al chakra del Perineo Centrale.
Al centro del canale principale, circa a metà strada tra nodo Cardiaco e nodo Solare, si trova il NODO SPLENICO INTERNO (o Nucleo Splenico Centrale), sede di importantissime strutture energetiche.

N.B. In animali con postura quadrupede l’assetto dei canali celeste e tellurico non si differenzia molto da quello umano, mantenendosi comunque perpendicolare al terreno, similmente a quanto accade nelle specie bipedi quando si orizzontalizzano, ad esempio durante il sonno.

Chakra primari e CEC di un cane.
Immagine puramente dimostrativa, difficilmente un cane presenta uno sviluppo completo di tutti i CEC.
Più verosimilmente, alcuni di essi possono essere rappresentati come piccoli semi o postazioni simili a luoghi non abitati.

Di seguito, una breve descrizione dei CEC e delle dimensioni ad essi collegate, fermo restando che tra le stesse non esiste alcuna linea netta, ma continuità e reciproca influenza.

– Il primo CEC, nei vertebrati collegato/affine ai chakra Sessuale (1° CEC superiore) e Basale (1° CEC inferiore) riflette le funzioni appartenenti alla dimensione fisica, ovvero inerenti il corpo biologico.
Esso è presente e ben sviluppato in tutti gli animali e più in generale in tutti gli esseri viventi (per chi se lo stia chiedendo sì, anche le specie batteriche, fungine e vegetali non possiedono soltanto chakra, ma anche alcuni CEC).

– Il secondo CEC, collegato ai chakra Solare Anteriore (2° CEC superiore) e Solare Posteriore (2° CEC inferiore) ed il terzo CEC, collegato ai chakra Cardiaco Anteriore (3° CEC superiore) e Cardiaco Posteriore (3° CEC inferiore) coordinano tutte le funzioni appartenenti alla dimensione emozionale.

Più precisamente, il secondo CEC è correlato al sentire di coscienza di emozioni arcaiche e passive, come rabbia, possesso, paura, desiderio, il terzo a quello di emozioni più ‘recenti’ e consapevoli, tra cui amore, amicizia, altruismo ed in generale alla capacità di trascendere i propri istinti immediati attraverso atti di volontà.

A tal proposito è interessante notare come il secondo CEC sia presente e ben sviluppato in quasi tutte le specie vertebrate, mentre il terzo, salvo eccezioni, assuma consistenza, in senso filogenetico, soprattutto in animali che accudiscono la prole.
Se la simbiosi è un fatto antichissimo, risalente alle prime forme di vita, il sentire di coscienza collegato ad una volontà in grado di controllare i propri istinti o sacrificare i propri bisogni, sembra dunque un fatto più recente.

-Il terzo CEC: degna di approfondimento è l’ipotesi che la terza dimensione sia in effetti coinvolta nella capacità stessa di percepirsi ‘altro’ rispetto alle proprie emozioni più istintive.


Giocando a testare il cane raffigurato nelle due immagini sottostanti, si noterà ad esempio che la sua paura (assetto simpaticotonico, interessamento delle amigdale,…) è associata nella prima immagine ad un’attivazione in seconda dimensione (in particolar modo del chakra Solare), mentre nella seconda immagine, nonostante l’animale continui ad essere spaventato, è molto più attiva la terza dimensione.

Cosa è cambiato?
Il cane è stato in grado di trascendere la propria paura ed ha deciso di re-agire difendendosi (o magari difendendo la propria famiglia).

La postura canina è collegata all’emozione della paura. Nella seconda immagine sono presenti anche segni di reazione difensiva. Interessante notare il sollevamento del pelo propio in corrispondenza del chakra Cardiaco Posteriore. Sarà un caso?

– Il quarto CEC, collegato ai chakra della Gola (4° CEC superiore) e Cervicale (4° CEC inferiore) ed il quinto CEC, collegato ai chakra dell’Ajna (5° CEC superiore) e della Nuca (5° CEC inferiore) coordinano tutte le funzioni appartenenti alla dimensione mentale.
Nello specifico, il quarto CEC è collegato alla mente concreta, all’intelletto logico, mentre il quinto al pensiero astratto ed intuitivo.

– Il sesto CEC, collegato ai chakra della Fronte (6° CEC superiore) e Nuca minore (6° CEC inferiore) ed il settimo CEC, collegato ai chakra della Corona Anteriore (7° CEC superiore) e della Corona Posteriore (7° CEC inferiore) coordinano tutte le funzioni appartenenti alla dimensione ispirazionale o coscienziale.

In particolare, il sesto CEC è collegato alle intuizioni passive, il settimo si fa portatore di un collegamento attivo con verità esterne e superiori, ponendo una sorta di confine tra anima e spirito.

Secondo alcune teorie gli animali non umani non possederebbero una vera e propria ‘anima’ o, tutt’al più, ne avrebbero una ‘collettiva’.

Le società di alcune specie sono in effetti regolate da campi ordinatori ‘collettivi’ molto impattanti (basti pensare, ad esempio, alle capacità di coordinazione di alcuni banchi di pesci e stormi di uccelli oppure alla rigida suddivisione in ruoli di certi insetti sociali, che si comportano quasi come cellule di un superorganismo), tuttavia concettualmente identici a quelli che regolano gruppi di animali apparentemente più individualisti, uomo compreso.

Entrambi sono in genere molto meno sviluppati in altri vertebrati rispetto alla specie umana, ferme restando variazioni individuali e di specie, legate perlopiù a caratteristiche di quella che gli esseri umani definiscono ‘intelligenza’, come il ragionamento finalizzato, la capacità di problem solving, ma anche la connessione con l’intuitività.

La differenza tra un vivente e l’altro non è dunque la presenza o assenza di un ‘anima’, ma semplicemente il suo sentire di coscienza.

A tal proposito si ricorda, ancora una volta, l’esistenza di una ricca variabilità non soltanto specie- specifica, ma anche individuale.

Ad esempio esistono animali (tra i quali delfini, elefanti ed altri che non a caso gli antichi definivano ‘sacri’) con una settima dimensione ben sviluppata ed esseri umani nei quali la stessa è quasi assente.

Lo stesso discorso è valido per tutte le altre dimensioni e, di riflesso, per tutti i CEC.

Gli animali non umani percepiscono le energie sottili?

Indubbiamente sì, tutti gli esseri viventi percepiscono il flusso di energie sottili nel quale siamo immersi.

Sugli animali non umani come percettori di energie sottili circolano numerose leggende, alcune più fondate di altre.

In effetti, molto di quanto viene definito come generico ‘istinto’ trova parziale spiegazione nell’innata capacità dei viventi di percepire la caratteristica vibratoria di luoghi, oggetti, cibi, altri individui.

Si dice, ad esempio, che molte delle strade che ancora oggi percorriamo siano evoluzione degli antichi sentieri che i nostri progenitori solcarono seguendo le greggi, le quali, a loro volta, si recavano nei luoghi in cui la vegetazione era più rigogliosa.

Non tutte le specie, però, reagiscono ad una determinata frequenza nello stesso modo.

Ad esempio, animali come cicogne, rondini, conigli, galline, pecore e cani provano malessere in prossimità di aree definite geopatogene per la specie umana, così come molti alberi, i quali deviano il tronco per aggirarle, pena una crescita stentata o lo sviluppo di patologie.

Al contrario, animali come formiche, vespe, termiti, serpenti, civette, gatti e piante come edera o vischio, le eleggono a zone preferenziali, senza alcuna conseguenza negativa.

Esistono leggende secondo le quali il vischio e l’edera non sarebbero parassiti pericolosi per querce e pini, ma utili simbionti, in grado di trasmutare energie nocive per il loro ospite.

Allo stesso modo, è nota la passione di ogni gatto per zone palpabilmente congeste, come postazioni di pc, cellulari, tv o anche corpi malati o stressati di altri animali, uomo compreso.

Insomma, il concetto di nicchia ecologica pare regolato, oltre che da dinamiche ‘dense’, anche da leggi ed adattamenti ‘sottili’.

Infine, una riflessione.
L’uomo non è il solo animale in grado di creare forme pensiero e legami, ma soprattutto non è il solo a subirne gli effetti.

N.B. Secondo la TEV una forma pensiero è un campo energetico creato dalla mente, un evento in potenza (positivo o negativo), mentre un legame è il tipo di interazione sottile che viene a crearsi in seguito a qualsiasi emozione diversa da una valorizzazione dell’altro incondizionata e senza giudizio.

Vi siete mai chiesti, ad esempio, come sia possibile che gli animali con cui convivete tendano a volte a ‘farsi carico’ dei vostri traumi, somatizzandoli insieme a voi o addirittura al vostro posto?

Ed avete notato come tutto ciò che non rispetti l’etogramma di un essere vivente (ovvero qualcosa sviluppatosi in centinaia di migliaia di anni ed in grado di definirne non soltanto il comportamento, ma la fisiologia, la salute ed il ruolo), porti ad un malessere generalizzato, indipendentemente da qualsiasi ottima intenzione?

Lascio aperte queste ed altre domande, le cui risposte, chiudendo il cerchio, descrivono come la realtà sia un tutt’uno, molteplici forme di una stessa sostanza.

Buona ripartenza a tutti!

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Buongiorno a tutti,

avvisiamo tutti i nostri clienti che le nostre linee telefoniche sono attive e risponderemo come di consueto dalle 9 alle 14 cell: 3666160638 oppure 06768613.

Per quanto concerne gli ordini che ci arrivano per email o tramite il negozio online www.cleanergyshop.it saranno regolarmente evasi, come di consueto. 
Le attività didattiche nella sede centrale di Roma riprenderanno ad ottobre con le dovute misure di sicurezza dettate dal decreto. 

Buona ripartenza a tutti!

La realtà consensuale: questione di stato di coscienza.

ll nostro stato di coscienza ordinario non è un fatto di naturale bensì condizionato dal contesto ambientale, culturale, sociale, familiare.

La percezione della realtà circostante, degli altri, di noi, la coscienza che abbiamo delle percezioni che percepiamo sono costruzioni semiarbitrarie di una realtà consensuale, accettata cioè dalla maggior parte del contesto culturale e sociale in cui viviamo, è impensabile ad esempio per noi occidentali mangiare della carne di cane, come è impensabile per un musulmano mangiare della carne di maiale o per un induista mangiare della carne di mucca in quanto siamo cresciuti e influenzati da ambientali culturali diversi.

Questa cornice conduce al fatto che alcuni vissuti, pensieri, azioni vengano promosse, altre penalizzate e represse con il fine ultimo di creare uno stato di coscienza ordinario, cioè, uno stato accettato e condiviso dalla società in cui viviamo.

Eppure, sono certa, tutti almeno una volta nella vita hanno provato esperienze non catalogabili secondo i canoni comuni: un’intuizione, un sogno lucido, fenomeni di sincronicità, il pensare ad una persona che poi ti chiama, senza arrivare necessariamente a manifestazioni così dette “paranormali”.

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NON CI DORMI LA NOTTE? ECCO LA SOLUZIONE

Ciao.
Tranquillo, non siamo impazziti qui al CRESS.
E’ che la società ci impone ritmi serrati, bisogna essere smart, efficienti, fichi, intelligenti, multitasking ed ecco lo tsunami dei pensieri ad affollare le nostre giornate, i nostri pensieri, il nostro tempo.
Verrebbe da dire “mal comune mezzo gaudio”, perché ci rendiamo conto che questa condizione riguarda sicuramente la maggior parte della popolazione, e forse anche te.
Ti trovi anche te nel sovraffollamento da pensieri, preoccupazioni, scadenze, impegni più o meno impellenti, situazioni che ti tolgono il sonno?
Già, perché poi, una delle conseguenze di tutto questo marasma è che la sera, quando si presume che tu abbia staccato la spina, quando si presume che sia arrivato il meritato riposo, quando è necessario recuperare un po’ di energie per affrontare il giorno seguente… che succede?
Succede che ti rigiri nel letto, che non trovi la posizione comoda, che ti consumi nei pensieri finché il corpo non si arrende esausto al sonno, oppure che questo strameritato sonno non arriva mai.
La mente prende il sopravvento: macina, analizza, pensa, escogita, si lamenta… tutto tranne l’unica cosa che dovrebbe fare: chiudere quella bocca e lasciarti riposare, che poi domani si riparte!
Bene, ma non benissimo!
Dicevamo… la soluzione?

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Uno strumento che dona consapevolezza e richiede consapevolezza: Il PALMING

Per gli antichi, di ogni latitudine e cultura, il mondo materiale era il precipitato, la parte più concreta e addensata, di un mondo più ampio, e per lo più ineffabile. Concepivano il mondo fisico come generato, sostenuto e alimentato da una forza invisibile e misteriosa che tutto permeava e avvolgeva.

Questa forza/energia ha acquistato molti nomi nel corso dei millenni: in Cina era chiamato QI, in Giappone Ki, in India Prana, in Grecia Pneuma, ecc…. Oggi la definiamo più semplicemente Energia Sottile, per differenziarla dalle forme di energie conosciute e studiate dalla Scienza, le energie dense.

Senza far voli pindarici e dal sapore troppo new age possiamo dire che le due energie, seppur diverse e sottostanti a regole a volte dissimili, sono interagenti e formano un tutt’uno.

Come due parti di una stessa medaglia interagiscono e sono una cosa sola, pur presentandosi apparentemente diverse.

Poiché ogni cosa, accettando il paradigma antico, è permeata di tale energia, sviluppare una sensibilità precisa ed educata a questapermette sperimentare in vivo gli effetti delle più svariate cose: dalle sostanze di cui ci nutriamo, alle forze che si muovononelle nostre interazioni quotidiane, alla qualità delle pratiche che seguiamo.

Ma non solo, ci aiuta a comprendere come mai la natura prediliga e seguacerte proporzioni geometriche, quali siano i moti sottili che suscitano nel nostro sistema energeticosuoni, simboli, preghiere e rituali, ecc.

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Cosa centra Socrate con la Tecnica Energo-Vibrazionale? 1°parte

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Recita cosi il Testo di accusa che Diogene Laerzio ci tramanda , dicendo di averlo ricavato dagli archivi Ufficiali di Atene : “ Socrate è colpevole di non riconoscere gli Dèi che la città riconosce e di introdurre nuove divinità ; è colpevole anche di corrompere i giovani “.

Immaginiamo che il Divino Socrate riprenda le sue vesti terrestri .

Se già ben 2400 anni fa’ fu processato e condannato a morte da cinquecento membri Ateniesi, con le accuse sopra riportate,   per il suo continuo lavoro introspettivo rivolto al popolo della sua amata città Atene, ai giorni nostri dove la Virtù della Aletheia ,della verità, è stata letteralmente spodestata da una logica di mercato e utilità, cosa farebbe Socrate ?

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Una ricerca alle origini dello Spazio Sacro 5° parte. La visione cinese.

LA VISIONE CINESE. PREMESSA

Gli elementi costitutivi più antichi della Filosofia Cinese riguardano la Numerologia e affondano le radici nel mito, che rimanda ad un’epoca remota, a più di 4000 anni fa, quindi molto prima della formulazione organizzata dei principi filosofici che sfociarono poi nella nascita del Taoismo. Il termine “Taoismo” designa infatti sia le dottrine a carattere filosofico e mistico, esposte principalmente nelle opere attribuite a Lao Tzu e Chuang Tzu tra il IV e III secolo a.C., che il Taoismo istituzionalizzatosi come tale all’incirca nel I secolo d.C.

Il Taoismo non possiede né un insegnamento morale, come il Confucianesimo, né un credo religioso, come inteso nella nostra cultura indoeuropea. E’ principalmente una filosofia pragmatica centrata sulla collocazione e la funzione dell’Uomo e di tutte le creature nel cosmo e su come armonizzarsi con i fenomeni energetici che si svolgono in esso. Accanto ai principi taoisti, il pensiero cinese abbracciò gli insegnamenti morali di Confucio e quelli spirituali del Buddhismo, proveniente dall’India. A questo proposito, un elemento da tenere in considerazione approcciandosi alla filosofia cinese è che ciò che oggi sembra essere un tutt’uno coerente è invece il frutto d’una lunga evoluzione e rielaborazione, dovuta non solo allo sviluppo del pensiero ma anche da accadimenti storici e politici, nonché da un amalgama di idee e teorie anche assai diverse fra loro.

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Una ricerca alle origini dello Spazio Sacro 3° parte. La ricerca Alchemica in occidente

La possibilità di trasformare un elemento in un altro è alla base della ricerca alchemica. Questo tipo di ricerca si è sviluppato sia in Occidente quanto in Oriente: in Mesopotamia, India e Cina. Benché l’Alchimia Occidentale venga fatta tradizionalmente risalire all’antico Egitto, nella mitica figura di Ermete Trismegisto, i primi testi manoscritti di carattere alchimistico, provenienti da Alessandria, sono stati redatti in greco solo tra il 2° ed il 5° secolo d.C..
L’idea di fondo dell’Alchimia, sia in occidente quanto in oriente, sta nell’analogia tra la Materia e l’Uomo e alla conseguente possibilità di trasmutare in una realtà più pura sia l’uno che l’altro. Da un lato quindi si cercava di trasmutare, per esempio, il vile piombo in prezioso oro, dall’altro si cercava una via di trasmutazione dell’Uomo grezzo in Uomo divino. In molti casi i due percorsi coincidevano, essendo l’uno una metafora dell’altro, in altri casi si formarono scuole diversificate, dando vita ad una ricerca alchemica operativa, da cui in seguito si sviluppò la chimica, ed una speculativa/spirituale, aspetto che all’inizio del‘900 è stato divulgato da Evola in “La Tradizione Ermetica”. In Oriente questa distinzione è molto più chiara che in Occidente. In Cina ci sono infatti due termini differenti per questi due percorsi: Nei Dan (via interna) e Wai Dan (via esterna); anche i testi indiani sanciscono con grande chiarezza l’esistenza di queste due vie, pur utilizzando il medesimo termine: Rasayana.

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Energie Sottili ed esperienza con i riti pagani

Da appassionato della storia antica e del modo di vivere dei nostri avi mi sono spesso imbattuto in diversi gruppi di persone che, sentendo una sorta di richiamo dalle loro lontane radici,  provano a ricostruire e vivere le antiche religioni precristiane. 

Si tratta di gruppi e movimenti che al giorno d’oggi vengono impropriamente definiti neopagani.

Impropriamente perché ci troviamo di fronte un mosaico complesso e non schematico, dove superficialità, new age, ma anche concezioni politiche e ricerca interiore profonda si vanno a intrecciare in un qualcosa di complesso e diverso da gruppo a gruppo e da persona a persona.

Osservandoli bene, ciò che pare spingere le persone dedite alla ricostruzione e alla pratica di antichi culti e riti pagani sono il rifiuto dei dogmi di una religiosità codificata attualmente dominante, il bisogno di ordine e linee guida chiare in un mondo, quello attuale, che invece tende alla confusione e alla mancanza di regole definite e rispettate.

Questa ricerca dei valori di un mondo che fu presenta spesso un’idealizzazione eccessiva, per cui si cerca più quel che si vorrebbe fosse stato quel mondo più che quello che effettivamente era, sebbene non manchi chi è consapevole della differenza tra queste due cose e ricerchi più un recupero del meglio dei nostri avi.

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Una ricerca alle origini dello Spazio Sacro 4° parte. La visione mediterranea: l’Egitto e la civiltà araba

l’Egitto e la civiltà araba

Nell’area mediterranea la civiltà che ebbe il maggior sviluppo temporale fu senza dubbio quella egiziana.

Sappiamo che questa civiltà influenzò molto il nascente pensiero ellenico e in seguito quello alchemico medioevale e l’ermetismo in generale, che attribuirono all’antico Egitto fonte mitica del  loro sapere esoterico.

Per quanto riguarda l’argomento della presente ricerca le uniche informazioni che sono riuscito a trovare riguardano solo il fatto che anche in Egitto si consideravano i 4 Elementi: Terra, Acqua, Aria e Fuoco, ai quali venivano associati i 4 organi principali del corpo, quelli che nel corso del processo d’imbalsamazione venivano conservati nei vasi canopi: l’elemento Terra era associato ai polmoni, l’elemento Acqua allo stomaco, l’elemento Aria al fegato e l’elemento Fuoco era associato all’intestino.

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