Per gli antichi, di ogni latitudine e cultura, il mondo materiale era il precipitato, la parte più concreta e addensata, di un mondo più ampio, e per lo più ineffabile. Concepivano il mondo fisico come generato, sostenuto e alimentato da una forza invisibile e misteriosa che tutto permeava e avvolgeva.
Questa forza/energia ha acquistato molti nomi nel corso dei millenni: in Cina era chiamato QI, in Giappone Ki, in India Prana, in Grecia Pneuma, ecc…. Oggi la definiamo più semplicemente Energia Sottile, per differenziarla dalle forme di energie conosciute e studiate dalla Scienza, le energie dense.
Senza far voli pindarici e dal sapore troppo new age possiamo dire che le due energie, seppur diverse e sottostanti a regole a volte dissimili, sono interagenti e formano un tutt’uno.
Come due parti di una stessa medaglia interagiscono e sono una cosa sola, pur presentandosi apparentemente diverse.
Poiché ogni cosa, accettando il paradigma antico, è permeata di tale energia, sviluppare una sensibilità precisa ed educata a questapermette sperimentare in vivo gli effetti delle più svariate cose: dalle sostanze di cui ci nutriamo, alle forze che si muovononelle nostre interazioni quotidiane, alla qualità delle pratiche che seguiamo.
Ma non solo, ci aiuta a comprendere come mai la natura prediliga e seguacerte proporzioni geometriche, quali siano i moti sottili che suscitano nel nostro sistema energeticosuoni, simboli, preghiere e rituali, ecc.
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